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LAVORO: LA RIDUZIONE DEGLI INCENTIVI FRENA LE NUOVE ASSUNZIONI

Per l’occupazione si è completamente tutto esaurito l’effetto positivo degli incentivi contributivi: lo si ricava dall’ulteriore frenata dei contratti di lavoro stabili. Nei primi sette mesi dell’anno, le nuove assunzioni a tempo indeterminato sono calate del 33,7% rispetto allo stesso periodo del 2015.  Il dato negativo è indicato nel periodico Osservatorio Inps (pubblicato ieri sul sito Web dell’istituto, nella foto il presidente Tito Boeri), dove si sottolinea come il rallentamento sia dovuto all’affievolirsi dello sconto sui contributi. Aumenta sempre più invece il ricorso al voucher utilizzato per il pagamento del lavoro accessorio.

Sempre meno posti stabili. Nei primi sette mesi del 2016, nel settore privato (al netto di lavoratori domestici e operai agricoli), il saldo tra rapporti di lavoro instaurati e cessati è positivo per 805mila unità. Questo, però, non significa altrettanti occupati in più, perché uno stesso rapporto di lavoro può essere attivato, e cessato, più volte in capo a una stessa persona. Questo saldo è inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (più 938mila), ma superiore a quello dei primi sette mesi del 2014 (più 703mila). Su base annua, cioè negli ultimi dodici mesi, il saldo di luglio 2016 è positivo per 488mila unità. Complessivamente, i rapporti di lavoro attivati sono stati, nel periodo gennaio-luglio 3,4 milioni, 382mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2015. “Il rallentamento delle assunzioni (lo dice l’Inps) ha coinvolto principalmente i contratti a tempo indeterminato”: meno  379mila, pari al 33,7% in meno rispetto ai primi sette mesi del 2015. Conseguenza, osservano i tecnici, “del progressivo ridursi del bonus contributivo”,  nel 2016 fino a un massimo di 3.250 euro l’anno per un biennio, anziché 8.060 euro l’anno per un triennio come nel 2015. Il taglio del bonus nel 2016 ha causato anche la riduzione del 36,2% delle trasformazioni di contratti a termine in rapporti a tempo indeterminato. I contratti temporanei sono invece risultati in aumento rispetto ai primi sette mesi del 2015: 2,1 milioni (+0,9*) e ancora di più rispetto al 2014 (più 3,5%).

Sempre più voucher. Continua invece in maniera incessante la crescita dei voucher, i buoni destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro.  Nel periodo gennaio-luglio 2016 ne sono stati venduti 84,35milioni, con un incremento, rispetto ai primi sette mesi del 2015, pari al 36,2%. Nello stesso periodo del 2015, la crescita dell’utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era stata pari al 73%. Il ricorso ai voucher vede in pima posizione la Lombardia (15,9 milioni, con un più 40,1% rispetto allo stesso periodo del 2015) ), seguita dal Veneto (10,6 milioni) ed Emilia Romagna (10,5 milioni). I dati completi sono consultabili nella sezione d’informazione, pubblicata sulla home page del sito istituzionale dell'Inps (www.inps.it) dal titolo Osservatorio sul precariato, dove ogni mese vengono pubblicati gli aggiornamenti tabellari dei nuovi rapporti di lavoro e delle retribuzioni medie. 
www.inps.it