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IVASS: QUATTRO MILIONI DI POLIZZE VITA SONO POTENZIALMENTE DORMIENTI

Circa quattro milioni di polizze vita, scadute negli ultimi cinque anni, potenzialmente esposte al rischio di essere dormienti. L’indicazione emerge dal Rapporto dell’Ivass, pubblicato nei giorni scorsi, sui contratti che non sono stati liquidati ai beneficiari perché  questi ultimi o i loro eredi ne ignorano l’esistenza, oppure sono giunti a scadenza e non sono stati riscossi per vari motivi.

Oltre 3,9 milioni di polizze erano stipulate per la copertura del solo rischio di morte e circa 145 miliardi di euro di somme dovute sono esposte al rischio di non essere riscosse. E ancora, 117 mila contratti a vita intera (senza una scadenza predefinita) hanno un’età dell’assicurato superiore a 90 anni (12 miliardi di euro di somme assicurate), 2.636 sono relativi a ultracentenari; 540mila sono quelli stipulati da almeno dieci anni e per i quali le imprese non hanno avuto notizie dell’assicurato negli ultimi tre anni (24 miliardi di euro).

Secondo l’Ivass, l’elevato fenomeno di polizze potenzialmente dormienti deriva da carenze nelle procedure adottate dalle compagnie per verificare i decessi degli assicurati e rintracciare i beneficiari. Anche il diffuso utilizzo di designazioni generiche dei beneficiari, unito a scarse informazioni fornite al momento della stipula del contratto, non ne agevola l’identificazione ai fini delle prestazioni assicurate. L’Istituto di vigilanza richiederà alle imprese ulteriori azioni per mitigare il fenomeno delle polizze vita dormienti e adotterà iniziative per facilitare quest’attività, in attesa della possibilità di consultare l’Anagrafe nazionale della popolazione residente. Il Rapporto dell’Ivass fornisce anche una serie di consigli ai Consumatori da seguire nella fase di sottoscrizione della polizza e in caso di decesso di un familiare.

Secondo l’Ivass, in particolare “se si stipula una polizza vita per proteggere il futuro proprio o dei propri cari è opportuno informare i propri familiari, o coloro cui sono destinate le somme dell’esistenza del contratto e dell’impresa con cui è stato concluso. Per essere certo che le somme frutto del risparmio siano effettivamente riscosse”, sottolinea inoltre l’Ivass, “è opportuno prestare attenzione alla designazione dei beneficiari. E’ importante indicarli nominativamente evitando il ricorso a formulazioni generiche come eredi legittimi o testamentari, figli nati o nascituri, coniuge o coniuge al momento del decesso”.

 

www.ivass.it