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INPS: 2.700 DOMANDE PER L’APE VOLONTARIO, ECCO COME FUNZIONA

Sono 2.751 le domande di Ape volontario presentate attraverso il servizio on-line disponibile sul sito dell’Inps: il dato, aggiornato alle ore dodici del 19 aprile, è stato comunicato dall’Istituto di previdenza. La durata media di erogazione è di 23 mesi, con un importo medio richiesto di 948 euro.

Del totale delle domande, quelle con richiesta di finanziamento supplementare sono 485, mentre sono 2.020 quelle con richiesta di arretrati, il cui termine scadeva mercoledì 18 aprile. “I soggetti in possesso della certificazione del diritto e dei requisiti previsti dalla normativa”, ricorda l’Inps, “potranno comunque presentare la domanda di accesso all’Ape volontario, con decorrenza dell’anticipo finanziario dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda”.

La domanda di accesso all’Ape volontario comprende la proposta del contratto di finanziamento, la proposta di contratto di assicurazione contro il rischio di premorienza, l’istanza di accesso al fondo di garanzia, nonché la domanda di pensione di vecchiaia. Nella domanda il richiedente deve indicare sia l’istituto finanziatore cui richiedere il prestito (per ora solo Intesasanpaolo ha aderito alla convenzione), sia l’impresa assicuratrice cui richiedere la copertura del rischio di premorienza (sinora hanno aderito solo Allianz e UnipolSai). Per l’invio della domanda di accesso è richiesto l’utilizzo dell’identità digitale Spid almeno di secondo livello.

Che cos’è.  L’Ape volontario durerà sino alla fine del 2019, termine prorogato di un  anno dalla Legge di bilancio 2018, che consente il prepensionamento a chi ha raggiunto almeno i 63 anni di età (si veda lo speciale, www.iomiassicuro.it/speciali/speciale-ape-volontario).

A differenza dell’Ape sociale, riservata ad alcune categorie di lavoratori in condizioni disagiate e il cui costo è a carico dello Stato, l’Ape volontario è un vero e proprio prestito oneroso, erogato da una banca in quote mensili per 12 mensilità e garantito dalla pensione di vecchiaia, che il beneficiario otterrà alla maturazione dei requisiti richiesti. In sostanza, il prestito sarà restituito in 260 rate che saranno trattenute dall’Inps al momento del pagamento della pensione compresa la tredicesima mensilità; la restituzione inizierà dal primo accredito della pensione di vecchiaia e ci concluderà dopo vent’ anni.

I requisiti. Per accedere al prestito è necessario avere, al momento della richiesta, i seguenti requisiti

1) almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi; 

2) maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi; 

3) l’importo della (futura) pensione mensile dev’essere pari ad almeno 1,4 volte il trattamento minimo Inps (710 euro mensili circa, compresa la rata di ammortamento).

Il prestito durerà da un minimo di 6 a un massimo di 43 mesi e l'importo che si può richiedere oscilla da un minimo di 150 euro mensili a un massimo compreso tra il 75% e il 90% della pensione netta maturata al momento della richiesta, a seconda dei mesi di anticipo richiesto. Più precisamente, l’importo massimo è così articolato:

1) se l’anticipo è superiore a 3 anni si potrà chiedere fino al 75% della pensione;

2) se è compreso tra 24 e 36 mesi, l’80%;

3) tra 12 e 24 mesi,  l’85%;

4) se meno di 12 mesi il 90%.

Tre domande. Per ottenere l'Ape volontario occorrono tre domande. La prima è quella di “certificazione del diritto”, presupposto per avervi accesso. La seconda è la “domanda di Ape”, ossia la vera e propria richiesta che dev’essere presentata insieme alla “domanda di pensione di vecchiaia” (la terza), la cui efficacia resta tuttavia condizionata all'accesso al prestito.

www.inps.it