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INDENNITÀ DI MALATTIA, LE REGOLE PER CHI VA ALL’ESTERO

Il lavoratore ammalato, che intende andare all'estero per curarsi, per conservare l'indennità di malattia, deve ottenere il nullaosta dell’Inps. Lo spiega lo stesso Istituto di previdenza in una recente nota (messaggio n. 4271/2018), con cui l’ente riqualifica il provvedimento di autorizzazione, come valutazione medico legale che ha la finalità di escludere eventuali rischi di aggravamento del paziente, derivanti dal trasferimento all'estero, da cui potrebbe derivare un maggiore costo per l'indennità economica. In sostanza, per il pagamento dell'indennità di malattia ai lavoratori che si recano in un paese del Unione europea basta un verbale del medico Inps in cui si certifica che il trasferimento non determini un peggioramento del quadro morboso in essere.

Regole europee. Con la nota, l’Inps si adegua alla prassi amministrativa delle nuove regole comunitarie che stabiliscono il principio della libera circolazione dei cittadini Ue all'interno degli Stati membri. Oggi, nell’ipotesi di trasferimento all’estero (in paesi Ue e in paesi extraeuropei) del lavoratore assente per malattia, il riconoscimento della prevista indennità è subordinato al possesso di un’apposita autorizzazione al trasferimento rilasciata, a seconda dei casi, dall’Asl o dall’Inps.

In sostanza, si afferma il principio secondo cui la possibilità di controllo sanitario costituisce il presupposto della trasferibilità del domicilio dell'assicurato durante la malattia. E, pertanto, il pagamento della prestazione dev’essere negato, ove il domicilio risulti difficilmente accessibile per l'effettuazione dei controlli sanitari.

Nuova procedura. D'ora in avanti, quindi, ai fini del riconoscimento dell'indennità di malattia, il lavoratore che intende andare in altro paese Ue deve procedere con una preventiva comunicazione alla sede territoriale Inps di competenza, per le necessarie valutazioni medico legali. L'Istituto, nei limiti delle disponibilità organizzative, provvederà a convocare il prima possibile il lavoratore a visita di controllo ambulatoriale, sia al fine di accertare l'effettivo stato d'incapacità al lavoro, sia per verificare che non vi siano rischi di aggravamento conseguente al trasferimento. Al termine della visita, è previsto il rilascio al lavoratore di apposito verbale valutativo; lo stesso lavoratore potrà fornire un indirizzo di reperibilità all'estero per eventuali possibili controlli medico legali.

La guida online sulla certificazione di malattia. Proprio nei giorni scorsi. l’Inps ha pubblicato sul proprio sito Web una guida sulla certificazione di malattia per i lavoratori aventi diritto alla tutela previdenziale che soggiornano temporaneamente fuori dall’Italia. La guida sulla certificazione di malattia  fornisce agli interessati tutte le indicazioni, distinguendo tra i casi di malattia insorta:

1) in un paese estero appartenente all’Unione Europea;

2) in un paese extra Ue che abbia stipulato accordi o convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con l’Italia;

3) in un paese extra Ue che non abbia stipulato accordi o convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con il nostro paese.

Scopo della “guida” è di ricordare ai lavoratori cosa fare nel caso in cui intendano recarsi all’estero durante la malattia, in modo da non perdere il diritto alla tutela previdenziale.

 

www.inps.it

Leonardo Comegna