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IL LAVORO USURANTE ANTICIPA LA PENSIONE, ECCO LE NUOVE REGOLE

Il lavoro usurante anticipa il pensionamento. La riforma Fornero aveva ha reso più stretti i requisiti, facendo  rivivere il cosiddetto sistema delle “quote”, abolito per gli altri lavoratori, e  la famosa “finestra mobile” che impedisce di incassare l’assegno prima che sia trascorso un anno intero. Ebbene, grazie alla recente Legge di bilancio, dal primo gennaio 2017 i lavoratori in questione potranno andare in pensione subito dopo aver raggiunto la quota “97,6”, senza alcun’attesa ulteriore, con uno sconto di dodici mesi rispetto alla disciplina precedente. Inoltre, a partire dal primo gennaio 2019, i requisiti anagrafici non saranno più adeguati alla  speranza di vita.

Gli interessati. Ne possono usufruire solo i lavoratori dipendenti in possesso di un’anzianità contributiva minima di 35 anni, che rientrino in una delle seguenti categorie:

1) impegnati in mansioni particolarmente usuranti (lavori in galleria, asportazione di amianto, ecc.);

2) turnisti che prestano la loro attività nel periodo notturno per almeno sei ore per un numero minimo di giorni lavorativi all'anno non inferiore a 64 e coloro che prestano la loro attività per almeno tre ore nell'intervallo tra la mezzanotte e le 5 del mattino per periodi di lavoro di durata pari all'intero anno lavorativo;

3) addetti alla cosiddetta “linea catena” che operano all'interno di un processo produttivo in serie, contraddistinto da un ritmo collegato a lavorazioni o a misurazione di tempi di produzione;

4) conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Il diritto al pensionamento anticipato è però riconosciuto solo nel caso in cui l’interessato abbia svolto una delle predette attività lavorative per un periodo di tempo pari ad almeno sette anni negli ultimi dieci (almeno alla metà della vita lavorativa complessiva, per le pensioni con decorrenza dal primo gennaio 2018).

La Legge di bilancio 2017. Dopo un lungo braccio di ferro con le organizzazioni sindacali, il Governo ha ceduto, inserendo nella Legge di bilancio 2017, la cristallizzazione dei requisiti richiesti nel 2016. In sostanza, a partire dal primo gennaio 2017, i lavoratori in questione potranno andare in pensione subito dopo aver raggiunto il quorum 97,6, con un minimo di 61 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi (per esempio con 61 anni e 7 mesi e 36 di contributi, oppure con 62 anni e 7 mesi e 35 di contributi). Senza alcun’attesa ulteriore, in quanto è stata soppressa la “finestra mobile”, quindi con uno sconto di 12 mesi rispetto alla disciplina precedente. I requisiti anagrafici, inoltre, a partire dal primo gennaio 2019 non saranno più adeguati alla speranza di vita; l’attuale quota, stabilita dalla somma dell'età anagrafica e contributiva (ossia 97,6),  resterà cristallizzata sino al 2027. 

 

Le parole chiave

Attività usuranti. Sono definite tali i lavori in galleria, mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità; lavori in cassoni ad aria compressa; lavori svolti dai palombari; lavori ad alte temperature; lavorazione del vetro cavo; lavori espletati in spazi ristretti (intercapedini, pozzetti, ecc.); lavori di asportazione dell’amianto.

Finestra mobile. E’ un periodo di slittamento variabile (dodici mesi o diciotto, per i lavoratori autonomi) che deve trascorrere tra il momento di maturazione dei requisiti  per il diritto a pensione e la decorrenza effettiva dell’assegno previdenziale.

Sistema quote. E’ la somma dell’età anagrafica e dell’anzianità contributiva minima di 35 anni, che consente ad alcune categorie di lavoratori di accedere al pensionamento anticipato.