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CAMBIA IL REI, IN ATTESA DEL REDDITO DI CITTADINANZA

Cambiano i parametri di riferimento per usufruire del Rei (Reddito d’inclusione), l’assegno mensile destinato alle famiglie con figli minori o inabili, donne in gravidanza o disoccupati over 55. L’assegno, introdotto dal precedente Governo grazie alla Legge di Bilancio 2018, dal primo luglio scorso spetta a tutte le famiglie che hanno i requisiti economici a prescindere dalla composizione del nucleo. L’importo massimo mensile resta pari a 540 euro. Resterà valido sino al prossimo mese di aprile, quando (in base al decreto legge che dovrà essere convertito dal Parlamento) entrerà in vigore l’ormai famoso “reddito di cittadinanza”

Che cos’è. Il Rei è erogato attraverso una carta acquisti (la Carta Rei). Come la vecchia Social card, la carta Rei è emessa da Poste Italiane e consente l’acquisto dei generi di prima necessità e il pagamento delle utenze domestiche. Offre, inoltre, la possibilità di prelevare contanti sino alla metà dell’importo mensile riconosciuto e dà diritto a sconti sugli acquisti nei negozi e nelle farmacie convenzionate e a riduzioni delle bollette di energia elettrica e gas.

In ogni caso, il Rei può essere riconosciuto soltanto alle famiglie che aderiscono a un programma d’inclusione sociale e lavorativa. In pratica, i componenti del nucleo familiare si devono impegnare attivamente per conseguire una qualifica e trovare un impiego, secondo il progetto appositamente predisposto per loro. In caso contrario, viene revocato.

A chi spetta. Il Rei 2019 spetta alle famiglie:

1) con figli minori o inabili, donne in gravidanza o disoccupati over 55;

2) con un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro;

3) con un patrimonio mobiliare massimo tra i 6mila e i 10mila euro a seconda del numero dei componenti il nucleo;

4) senza imbarcazioni da diporto;

4) senza auto o moto immatricolate nei 24 mesi precedenti la richiesta del sussidio, salvo i veicoli destinati ai disabili.

5) il cui indice Isee (l’Indicatore della situazione socio-economica, che misura “la ricchezza” della famiglia), non supera 6.938,78 euro;

6) il cui indicatore Isee non supera i 3mila euro complessivi dei redditi comunque percepiti sono rispettivamente così determinati:

a) per i cittadini minori di 18 anni, valore massimo dell’indicatore Isee pari a 6.938,78 euro;

b) per i cittadini di età compresa tra i 65 e i 70, valore massimo dell’indicatore Isee pari a euro 6.938,78 e importo complessivo dei redditi percepiti non superiore a 6.938,78 euro;

c) per i cittadini nella fascia di età superiore agli anni 70, valore massimo dell’indicatore Isee pari a 6.938,78 euro e importo complessivo dei redditi percepiti non superiore a 9.251,71 euro.

www.inps.it

Leonardo Comegna