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ARTIGIANI E COMMERCIANTI ALLA CASSA, PENSIONE PIÙ COSTOSA

È fissato per il 16 maggio il primo appuntamento degli artigiani e commercianti con la contribuzione Inps 2018. Per la scadenza si registra peraltro l’ultimo aumento delle aliquote deciso con il famoso provvedimento “Salva Italia, che ha portato definitivamente il peso sulle due categorie di autonomi al 24% del reddito prodotto.

Valori 2018. Con l’ultimo incremento dello 0,45% annuo, l’aliquota contributiva degli artigiani da quest’anno raggiunge il 24% mentre quella dei commercianti al 24,09%. Quest’ultima è leggermente più elevata perché comprende una maggiorazione pari allo 0,09% (dovuta sino al tutto il 2018), destinata al cosiddetto fondo per la rottamazione negozi, che interviene nei confronti dei soggetti che hanno cessato l’attività (e restituito la licenza), riconoscendo loro un indennizzo pari al minimo di pensione per la durata massima di tre anni.

La base imponibile su cui devono essere calcolati i contributi è costituita dalla totalità dei redditi d’impresa dichiarati ai fini fiscali, prodotti nello stesso anno cui la contribuzione si riferisce, nel rispetto di un minimale e di un massimale. Come base imponibile “provvisoria”, ai fini del pagamento della contribuzione alle varie scadenze, occorrerà quindi fare riferimento al reddito d’impresa da denunciare al fisco per l’anno 2017 (Modello Unico 2018). I versamenti effettuati nel corso di quest’anno costituiscono pertanto un acconto, il cui conguaglio (sulla base del reddito definitivo 2018) andrà effettuato nella primavera del 2019. 

Per via del tasso d’inflazione indicato nell’1,1%, quest'anno il minimale di reddito ai fini del calcolo della contribuzione dovuta all'Inps è fissato a 15.710 euro. Il contributo minimo, comprensivo della quota del contributo di maternità (7,44 euro), è così articolato:

1) artigiani:  3.779 euro per i titolari e i collaboratori di età superiore ai 21 anni (3.307 per i collaboratori di età inferiore ai 21 anni).

2) commercianti: 3.792 per i titolari e i collaboratori di età superiore ai 21 anni (3.321 per i collaboratori di con meno di 21 anni). 

Per il 2018 il massimale di reddito annuo è pari a 77.717 euro, che si ricava dalla prima fascia del cosiddetto “tetto” di retribuzione pensionabile (46.630), maggiorato di 2/3. L'aumento di un punto percentuale dell'aliquota contributiva (stabilita per i dipendenti quando superano il tetto), interessa anche artigiani e commercianti. Per cui, per il 2018 anche loro devono versare il 24  o 24,09%  sul reddito d'impresa fino a 46.630 euro (“tetto” pensionabile), e 25% o 25,09% sull'eventuale quota eccedente, fino al massimale di 77.717 euro. Il massimale contributivo/pensionabile (non frazionabile a mese) che si applica agli iscritti dal primo gennaio 1996, privi di anzianità assicurativa alla data del 31 dicembre 1995, per l'anno 2018 è pari a 101.427 euro.

Versamenti. Sia gli artigiani sia gli esercenti attività commerciali devono corrispondere i contributi tramite i modelli di pagamento unificato F24, indipendentemente dal fatto che risultino o meno titolari di partita Iva. Questo è il calendario per il versamento delle quattro rate dei contributi dovuti sul minimale di reddito: 16 maggio, 21 agosto, 16 novembre 2018 e 18 febbraio 2019. Entro i termini previsti per il pagamento dell’Irpef, in riferimento ai contributi dovuti sulla quota di reddito eccedente il minimale, a titolo di saldo 2017 e primo e secondo acconto 2018.

 

La contribuzione  2018

Fasce di reddito

Commercianti

Artigiani

Fino a 15.710  euro

3.779 *

3.792 *

Da 15.710  a 46.630 euro

24,09%

24%

Da 46.630 a 77.117 euro  **

25,09%

24%

* La cifra comprende anche la quota del contributo per maternità  (7,44 euro).

** Il massimale contributivo che si applica agli iscritti dal primo gennaio 1996, privi di anzianità assicurativa al 31 dicembre 1995, risulta pari a 101.427 euro.

 

www.inps.it

Leonardo Comegna