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ANIA: NEL 2015 UN MILIARDO DI EURO IN MENO NELLA RC AUTO

 

Nel 2015 gli italiani hanno risparmiato un miliardo di euro per assicurare 40,6 milioni di veicoli. Le compagnie italiane, che stanno allargando il proprio campo di attività e diventano sempre più fornitrici di servizi, sono pronte a investire in misura maggiore nell’economia reale. Sono alcune delle indicazioni emerse dalla relazione del presidente dell’Ania Maria Bianca Farina all’assemblea dell’associazione, cui hanno partecipato anche i ministri dell’Economia, Piercarlo Padoan, e dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e il presidente dell’Ivass Salvatore Rossi.

Tariffe rc auto in calo. Nel 2015 la raccolta della rc auto è diminuita del 6,5%, a fronte di un parco veicoli sostanzialmente stabile. “Il prezzo della polizza, pari a 439 euro nell’ultimo trimestre del 2015, è diminuito di quali il 20% rispetto a tre anni prima”, sottolinea la presidente dell’Ania, “e si è fortemente ridotto il divario rispetto alla media dei principali paesi europei: dai 213 euro di media del periodo 2008-2012 a 138 euro nel 2015”. L’anno scorso sono avvenuti 2,4 milioni di sinistri e le compagnie hanno liquidato risarcimenti per oltre dieci miliardi di euro.

Le cifre del mercato. Nel 2015 la raccolta premi (in pratica il fatturato del settore assicurativo) ha raggiunto i 150 miliardi di euro, + 2,6% rispetto all’anno precedente. con un incremento del 4% nel comparto vita e una flessione nei rami danni a causa del calo della rc auto. “Anche per effetto dei segnali di ripresa del ciclo economico, i premi degli altri rami danni sono cresciuti dell’1,1%”, sostiene Farina, “ma rimane immutato l’ampio divario di coperture assicurative rispetto ai principali paesi europei. L’Italia è leader nel mondo per l’uso di dispositivi telematici, come le scatole nere nell’auto. Il potenziale uso di questi strumenti è ampio e le applicazioni molto diverse, primi utilizzi vengono attualmente effettuati per la protezione della casa e della salute. Grazie a questi device, l’assicurazione può far evolvere il suo ruolo da tradizionale liquidatore finanziario a partner dell’assicurato nell’affrontare i rischi della vita quotidiana”.

Sfide e opportunità. “L’industria assicurativa può offrire al paese un contributo decisivo nelle aree del welfare, della protezione dei beni e del finanziamento all’economia reale”, sottolinea la presidente dell’Ania, “nella previdenza complementare gli iscritti sono il 24% del potenziale ma il tasso di adesione è particolarmente basso fra i giovani, quelli che più avrebbero bisogno d’integrare il reddito pensionistico. Anche nella sanità e nell’assistenza, l’assicurazione può svolgere un ruolo determinante nel garantire la sostenibilità del sistema nel lungo termine. Secondo una nostra indagine, solo il 45% delle abitazioni italiane è assicurato per i danni alla proprietà contro una percentuale doppia di paesi come Germania, Gran Bretagna e Francia, dove le famiglie sono molto più protette dagli imprevisti che possono colpire i propri beni”.

Più investimenti nell’economia reale. “Le compagnie italiane sono il maggiore investitore istituzionale del nostro paese con 700 miliardi di euro, il 42% del Pil,  di cui 280 in titoli del debito pubblico italiano”, spiega Farina, “tassi d’interesse a zero rendono necessarie politiche d’investimento molto diverse da quelle del passato. Vi sono le condizioni perché l’industria assicurativa, che investe con logiche di lungo periodo, possa orientare un flusso crescente di fondi verso il finanziamento di opere infrastrutturali o le Pmi”.  

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