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ANIA: CON L’AUMENTO DEGLI SPREAD A RISCHIO I RENDIMENTI DELLE POLIZZE VITA

Il mercato è solido, ma l’aumento dello spread preoccupa fortemente le compagnie. Anche nel 2017 è proseguito il calo dei prezzi rc auto,  e si è ridotto il divario rispetto agli altri paesi europei. E’ lo scenario dleineato dalla presidente dell’Ania Maria Bianca Farina nell’assemblea annuale dell’associazione, che si è tenuta oggi a Roma.

Il rischio spread. L’allargamento dello spread che si è verificato nelle scorse settimane rappresenta una mina vagante per i conti delle compagnie e, in prospettiva, per i rendimenti riconosciuti agli assicurati.  “Alla fine dello scorso anno gli investimenti degli assicuratori ammontavano a 850 miliardi di euro”, spiega Farina, “larga parte del risparmio assicurativo ha sostenuto il debito pubblico, finanziando investimenti in titoli sovrani italiani anche, e soprattutto, negli anni più difficili. Questi titoli rappresentano oggi oltre il 15% dell’intero stock in circolazione. Non possiamo non sottolineare il forte rischio che un sensibile allargamento dello spread comporta nel breve termine sui bilanci delle compagnie e che, nel caso di persistenza, inevitabilmente è destinato a riflettersi sui rendimenti corrisposti ai nostri venti milioni di clienti. È indispensabile riuscire a rassicurare i mercati sulla sostenibilità del debito pubblico italiano nel medio e lungo termine, che dev’essere garantita da un rafforzamento della crescita e da un’accorta politica di bilancio. Solo in questo modo si potrà mantenere strutturalmente lo spread su livelli che rispecchino la forza economica attuale e potenziale dell’Italia, evitando di essere esposti a dannose fluttuazioni dei mercati”.

 

I numeri del mercato. “I dati di consuntivo 2017 confermano ancora una volta la centralità, la solidità e l’affidabilità del settore”, sottolinea la presidente dell’Ania, “la raccolta complessiva delle imprese italiane ha sfiorato i 131 miliardi di euro: 100 miliardi si riferiscono al settore vita, 16 al settore auto e altrettanti agli altri rami danni. A questi premi si devono aggiungere quelli raccolti dalle imprese europee che operano in Italia, pari a 17 miliardi nel vita e oltre 4 nel danni. Gli investimenti degli assicuratori italiani hanno raggiunto 850 miliardi di euro, pari al 50% del Pil; quasi due terzi di essi sono a fronte delle polizze vita tradizionali, che hanno reso, in media, il 3%. Oltre 300 miliardi sono investiti in titoli di Stato italiani. La solidità delle nostre imprese è attestata da indici di solvibilità di assoluta sicurezza, anche nel confronto internazionale: a fine 2017, il capitale disponibile era pari a quasi due volte e mezzo quello richiesto”.

 

Rc auto. Anche l’ano scorso è proseguito il calo dei prezzi rc auto.  “Grazie anche al contenimento dei sinistri e delle frodi, sono diminuiti nell’anno del 2,5%, per una riduzione complessiva del 27% in cinque anni”, sostiene Farina, “la differenza rispetto alla media dei principali paesi europei si è così ridotta, nello stesso periodo, da 213 a 78 euro, di cui 40 dovuti al differenziale d’imposta. Anche il divario territoriale tra le aree con prezzi più alti e quelle con prezzi più bassi è diminuito di quasi il 40%. Si tratta ora di continuare a combattere le frodi, ancora a livelli ben superiori rispetto alla media europea, e ridurre un contenzioso elevato ma concentrato in poche aree. L’attestato di rischio dinamico, entrato in vigore in queste settimane grazie alla collaborazione con l’Ivass, segna un grande passo nella lotta alle frodi, ma certo non basta. Occorre anche e soprattutto riformare il sistema, partendo dalle scale bonus-malus, ormai del tutto superate, passando a criteri che premino i comportamenti di guida di ciascun conducente”.

A questo proposito Farina ha annunciato che Ania sta studiando una polizza con costi legati all’effettivo utilizzo del mezzo e allo stile di guida del conducente, con una prima sperimentazione per le vetture in car sharing.

www.ania.it